Putin, in visita nella Cecenia di Kadyrov, ha ricevuto in dono un Corano riccamente decorato con pietre preziose; dopo averlo preso in mano, il Presidente della Federazione Russa lo baciato. Perché?
Il comportamento di Putin può essere analizzato alla luce delle teorie di comunicazione non verbale e del simbolismo politico. Il bacio al Corano può essere visto come un gesto simbolico volto a rafforzare la propria posizione politica interna ed esterna, utilizzando la religione come strumento di soft power. Le azioni di Putin riflettono una comprensione strategica dell’importanza della religione come forza coesiva in una società multietnica e multiconfessionale come la Russia. Questo gesto si inserisce in un contesto più ampio di manipolazione simbolica per consolidare il consenso e legittimare il proprio potere.
Il significato psicologico del gesto può essere interpretato attraverso la lente della psicologia delle masse, in cui i leader utilizzano simboli culturali per creare un senso di appartenenza e identità condivisa. Il bacio al Corano rappresenta quindi un messaggio diretto non solo ai musulmani in Russia, ma anche a livello internazionale, dimostrando un’apparente apertura e rispetto per la diversità religiosa, mentre in realtà persegue obiettivi geopolitici precisi.
In sintesi, il gesto di Putin non è semplicemente un atto di devozione religiosa, ma un’operazione di comunicazione politica attentamente orchestrata, che sfrutta il potere dei simboli religiosi per influenzare l’opinione pubblica e rafforzare la propria leadership.