Oltre lo sparo: L’attentato a Trump e il futuro della comunicazione politica americana

Il recente tentato attentato a Donald Trump solleva importanti questioni sulla violenza politica, la polarizzazione (leggasi “estremizzazione”) e il ruolo dei media negli Stati Uniti. Questo evento si inserisce in un contesto storico di violenza politica in America, dove sette presidenti sono stati oggetto di attentati, quattro sono stati assassinati e tre sono sopravvissuti a tentativi di omicidio nella pur relativamente breve storia della nazione a stelle e strisce.

Dal punto di vista della comunicazione politica, la reazione di Trump all’attentato può essere analizzata attraverso la lente della “teoria della gestione dell’impressione” (Goffman, 1959): la sua risposta rapida e assertiva, catturata nell’immagine iconica di Evan Vucci, può essere interpretata come un tentativo di proiettare forza e resilienza, elementi chiave nella costruzione dell’immagine pubblica di un leader politico.

La reazione dei sostenitori di Trump all’attentato riflette il fenomeno della “polarizzazione affettiva” (Iyengar et al., 2012), dove gli individui sviluppano forti sentimenti negativi verso i membri del partito opposto. Questo si manifesta nelle dichiarazioni incendiarie che attribuiscono la responsabilità dell’attentato alla retorica dei democratici, intensificando ulteriormente le divisioni politiche.

Il trattamento mediatico dell’evento e la sua rapida normalizzazione possono essere spiegati attraverso la teoria dell’agenda-setting (McCombs & Shaw, 1972). I media, focalizzandosi su aspetti specifici come il confronto tra l’età di Trump e Biden, influenzano l’importanza percepita di certi temi rispetto ad altri, potenzialmente più rilevanti come le implicazioni costituzionali delle recenti decisioni della Corte Suprema.

Il fenomeno della “normalizzazione” di Trump da parte dei media può essere inquadrato nel contesto della teoria della coltivazione (Gerbner & Gross, 1976). L’esposizione ripetuta a certe narrative mediatiche può influenzare la percezione del pubblico sulla realtà politica, potenzialmente attenuando la percezione di comportamenti o dichiarazioni precedentemente considerati estremi.

La diffusione di teorie del complotto relative all’attentato può essere analizzata attraverso la lente della “epistemologia della cospirazione” (Hofstadter, 1964). Questo fenomeno riflette una tendenza più ampia nella società americana, dove le teorie del complotto sono diventate parte integrante del discorso politico, sia a destra che a sinistra.

Infine, il ruolo dei media nell’amplificare e beneficiare delle controversie legate a Trump può essere interpretato attraverso la teoria dell’economia dell’attenzione (Davenport & Beck, 2001). In un’era di sovraccarico informativo, le dichiarazioni e azioni controverse di Trump forniscono contenuti che catturano l’attenzione del pubblico, generando engagement e potenzialmente influenzando le dinamiche politiche.

L’evento e le sue conseguenze mediatiche evidenziano la complessità dell’attuale panorama politico e mediatico americano, dove fattori psicologici, sociali e comunicativi si intrecciano, influenzando la percezione pubblica e potenzialmente il corso degli eventi politici e la campagna elettorale in diversi modi:

  1. Polarizzazione affettiva intensificata: La teoria della polarizzazione affettiva suggerisce che l’attentato potrebbe accentuare ulteriormente le divisioni tra sostenitori di Trump e oppositori. Questo potrebbe portare a:
  • Una retorica più aggressiva da entrambe le parti
  • Ulteriore demonizzazione dell’avversario politico
  • Una diminuzione della disponibilità al compromesso o al dialogo tra le parti
  1. Agenda-setting focalizzata sulla sicurezza: I media potrebbero dare maggiore risalto a temi legati alla sicurezza personale dei candidati e alla violenza politica, influenzando l’importanza percepita di questi temi nell’opinione pubblica. Questo potrebbe:
  • Spostare il focus del dibattito rispetto ad altre questioni politiche rilevanti
  • Favorire il candidato percepito come “forte” sulla sicurezza
  1. Normalizzazione di comportamenti estremi: La teoria della coltivazione suggerisce che l’esposizione continua a certe narrative potrebbe normalizzare comportamenti o retoriche precedentemente considerate estreme. Questo potrebbe:
  • Alzare la soglia di ciò che viene considerato “scioccante” o “inaccettabile” nel discorso politico
  • Permettere ai candidati di adottare posizioni più radicali senza subire conseguenze significative
  1. Amplificazione delle teorie del complotto: L’epistemologia della cospirazione indica che potremmo assistere a un aumento della diffusione e dell’importanza delle teorie del complotto nella narrativa elettorale. Questo potrebbe:
  • Minare la fiducia nel processo elettorale
  • Influenzare le decisioni di voto basate su informazioni non verificate
  1. Gestione dell’impressione e costruzione dell’immagine: I candidati potrebbero concentrarsi maggiormente sulla proiezione di forza e resilienza, seguendo l’esempio della reazione di Trump all’attentato. Questo potrebbe:
  • Portare a una campagna più incentrata sulla personalità che sulle politiche
  • Favorire momenti “scenografici” o “eroici” pianificati per i media
  1. Economia dell’attenzione: I media e i candidati potrebbero cercare di capitalizzare su eventi controversi o sensazionali per catturare l’attenzione del pubblico. Questo potrebbe:
  • Portare a una copertura mediatica sbilanciata verso gli aspetti più controversi della campagna
  • Incentivare i candidati a fare dichiarazioni sempre più estreme per ottenere visibilità
  1. Frammentazione dell’informazione: La teoria dell’economia dell’attenzione suggerisce anche una possibile frammentazione ulteriore dell’ecosistema informativo, con:
  • Un aumento delle “bolle informative” dove gli elettori sono esposti solo a informazioni che confermano le loro convinzioni
  • Una maggiore difficoltà nel raggiungere un consenso su fatti base della campagna

In conclusione, questi fattori potrebbero contribuire a una campagna elettorale caratterizzata da maggiore polarizzazione, retorica più estrema, focus su temi di sicurezza e personalità, e una sfida crescente nel mantenere un dibattito basato su fatti verificabili e realmente rilevanti. Tuttavia, è importante notare che queste sono proiezioni basate su teorie, e il corso effettivo della campagna potrebbe essere influenzato da molti altri fattori imprevisti.

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